Contare.

Author: Elle ~ Il /

Questa volta forse ho proprio esagerato. Ma non è stata una cosa voluta. Ed è questo che più mi spaventa: è stato istinto e non sono riuscita a controllarlo.
È diverso tempo che osservo Emile in compagnia di Grace, è più che evidente che i due si piacciano e non poco. Lo leggo nei loro sguardi, lo interpreto dai loro gesti. Non è lo stesso modo in cui ci siamo conosciuti Step ed io, noi due eravamo già amici, semplicemente ci siamo ritrovati un giorno abbracciati, in modo diverso. Di solito era solo per consolarci o per trasmetterci affetto, ma quella mattina d’estate sul prato dell’entroterra ricordo che mi abbracciò con un calore differente fra le braccia. E da allora tutto cambiò.
Loro si trasmettono lo stesso calore, anche solo sorridendosi. È calore sincero, è quel calore che unisce due persone che sentono di amarsi, anche se faticano a dirselo. Com’è stato con Step. E so che quel giorno arriverà anche per Emile e Grace, se non su un prato in fiore, visto che nevica su Greenfield, sicuramente sul divano della casa del ranch.
Ho sempre considerato Grace come un esempio da seguire, un po’ come Emile. Ma lui è la mia guida, chi mi infonde coraggio e mi motiva a far uscire la mia personalità. Con lui, infatti, in genere, sono molto più spontanea e sincera, sebbene qualcosa ancora mi freni: ho paura di invadere i suoi spazi, perché lui mi ha lasciato ogni porta aperta nella sua vita. Ed io le chiudo, ogni tanto, un paio per volta. Non mi piace che vi sia corrente: se le porte del cuore sono tutte aperte portano confusione e le emozioni impazziscono.
Grace è una donna molto bella, sia fisicamente che per la sua personalità. È forte e determinata, ma estremamente buona e soprattutto sincera e spontanea. Si preoccupa per tutti, è come se fosse la mamma di una grande famiglia; e vuole che tutti stiano bene, che tutti si trovino a proprio agio. Da quando l’ho conosciuta ho desiderato essere come lei, perché io ero come lei. La guardo e vorrei che mi infondesse anche solo una briciola infinitesimale della sua forza e del suo coraggio, perché io possa tornare a sorridere come un tempo. A respirare senza rischiare affanno, a guardare le persone negli occhi senza rischiare di offenderle: non voglio più avere crisi di panico, ansia, voglio tornare a vivere.
Lui mi piace, lei mi piace, ma insieme non mi piacciono. All’inizio so che era perché Emile non rispettava la sua ragazza, glielo ricordavo spesso, ogni volta che potevo. So che la cosa lo irritava e lo rendeva inquieto, ma io non trovo giusto mancar di rispetto così a chi si è scelto come compagno di esperienza e vita.
Eppure qualche sera fa è stato diverso, non era per Kiersten che mi sono arrabbiata. Stavano condividendo qualcosa che con tutta me stessa desidero condividere con lui. Prova ad abbracciarmi ogni notte ed io lo scosto; mi guarda negli occhi ed io distolgo lo sguardo; mi sorride ed io resto impassibile. Io non ero così e non voglio che lui conosca questa parte di me, voglio che lui mi conosca per chi sono realmente. E lo vuole anche lui, tant’è che ha accettato di lasciarmi tutto il tempo necessario perché io ci riesca.
Ma qualche sera fa ho capito che non è così: lui non vuole aspettare davvero. Quello che vorrei dargli può averlo da Grace. E lo capisco! Perché aspettare un sorriso da qualcuno se se ne possono ricevere dieci da un’altra? Perché accontentarsi di una carezza su una mano o sulla guancia, se si possono avere ripetuti abbracci? Perché non prendersi il calore vivo di qualcuno, invece di sforzarsi di scaldare un’altra a poco a poco?
Dice di volermi bene, dice che sono parte di lui, dice che sono l’essenza della sua vita. Gli voglio bene pure io, tanto, forse troppo. E per quanto gli voglio bene mi sono accorta, durante la mia fuga di quella notte, che non posso pretendere da lui così tanto. Ha fatto tanto per me, merita la libertà di poter avere il suo tempo per sé. Ed anche per lei.
Dice che non siamo realmente fratelli, che è qualcosa di più forte e profondo a legarmi, un morboso attaccamento ai pensieri, al battito ed al respiro dell’altro. Ma io non posso piacergli, non come gli piace Grace. Quando mi piace qualcosa è perché lo sento mio. Ed io non sono sua, perché lei ed io siamo così diverse, adesso.
Ho capito le differenze, ho capito quale dev’essere il mio posto nella sua giornata e nella sua vita. Ho capito che il mio tempo con lui è scaduto, che è giunta l’ora di non esserne più padrona. Perché adesso l’orologio è al polso di Grace, il mio si è fermato. E per quanto io sia un genietto, non so aggiustare gli orologi: posso provarci, ma è difficile.

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Quella sera mi hanno sparato due colpi, ed io ho scaricato due fottuti caricatori della mia Weyland addosso a quegli stronzi...mi sto rammollendo.
Prendermi le pallottole per il ranch non è sbagliato, sacrificarmi per Grace non lo sarebbe stato, perchè io riesco a sentirla, ed anche se lei mi è lontana, distante con la mente, fuori portata con il cuore, riesco ancora a provare le stesse emozioni di prima, neonate ed immature, ma stavano prendendo una forma.
Gabrielle è la variante in tutto questo, lei coi suoi sorrisi rari, le sue carezze miracolose ed altrettanto rare, quel carattere introverso e mite, il modo buffo in cui ti parla, quello stralunato con il quale ti guarda, lei è la variante in ogni senso.
La sera del ritorno da Jasonville sono stato uno stupido, ho riversato le mie intere attenzioni su Grace mettendo da parte la mia sorellina, ma  mi rendo conto costantemente, di quanto sia difficile dividermi tra loro due, Grace è ad un polo, Gabrielle all'altro ed io sono all'equatore, vorrei potermi spezzare in due e dare un pò di me ad entrambe, ma non ci riuscirò mai.
In tutto questo ci sono le paranoie di Gabrielle, che va via, scappa da me e non si fa trovare, l'ho cercata per una sera senza trovarla, non ci ho mai rinunciato, credo di essermi appisolato nelle stalle dei cavalli, perchè mi sono risvegliato la mattina dopo per terra sulla paglia, lontano dai box. Ho avuto la puzza del bestiame addosso per tutto il giorno.
Non è stato un problema.
Gabrielle mi odia, o questo è quello che mi ha detto quasi all'infinito in quei messaggi, ed ancora il modo in cui l'ha detto mi fa male, Gabrielle ha detto una frase che non mi sarei mai aspettato di sentire da lei: 


Avevi promesso che mi avresti aspettato

ma cosa esattamente avrei dovuto aspettare? Qual'è il senso di parole che tagliano, che dividono l'indissolubile?
Quella sera dopo averla aiutata a fare un bagno caldo, lei aveva detto che avrebbe avuto bisogno di tempo, per manifestarmi il suo affetto, il problema di fondo è stato un altro...pensavo che Gabrielle parlasse di affetto tra fratello e sorella, e le ultime sue parole mi fanno capire tutt'altro.
Sono un povero coglione...perchè ho deluso una ragazza che merita tanto, molto più di me.
Mi sono crogiolato contro le maliziose provocazioni di Grace prendendo da Gabrielle il suo affetto, ed ora le sto perdendo entrambe o forse...forse le ho già perse.
Le voglio bene, Gabrielle è la mia vita, l'unica cosa che riesca a farmi stare bene quando tutto sembra volermi fare del male. La sera in cui ho litigato con Grace lei era in stanza...non mi aspettava o forse si, ma faceva finta del contrario, come sempre.


Sì, dobbiamo parlare. Per dirmi cosa, altre bugie?
Non sono la tua vita, ne sono solo un complemento.
Ma non è colpa tua, è colpa mia che sono lenta.
E tu non devi aspettarmi.

Io la aspetterei in eterno, è questa l'unica verità scomoda che non riuscirei a dire con facilità, forse la sto deludendo perchè in questo modo si slegherà a me, ma le farò anche del male allo stesso modo e non posso permetterlo.
Cazzo...sarebbe una passeggiata se io e lei fossimo davvero fratello e sorella, consanguinei, ma ogni volta che la guardo...mi piace, è un piacere stupido, mi ritrovo bambino, mi basta osservarla, ascoltarla perchè io torni nel mio passato, ma è un passato migliore, un passato più luminoso, colorato, meno duro.

E' che dici che ti piaccio. Ma ti piace anche Grace.
E lei può darti adesso quello che potrò darti io un giorno.
Io ti guardo con gli occhi di chi considera qualcuno la parte essenziale più grande della propria vita. Senza di te sarei perduta.
Ma significa tutto e niente. Non so associarlo ad un sentimento o ad un'emozione.
Sono confusa. Non ricordo come si fa ad amare.

Ed ora capisco cosa sto davvero facendo. Io sto rivivendo me stesso in lei, voglio che lei abbia una famiglia, voglio che sia felice, che non le manchi nulla, che abbia buon cibo, denaro, voglio che conosca gente nuova e che faccia amicizia con altri, voglio per lei tutto quello che io non ho mai avuto, perchè lei merita tutto questo, e perchè ogni volta che la guardo e mi sorride, sento che davvero ho un cuore da qualche parte, altrimenti non saprei spiegarmi perchè mi martella così forte in pieno petto.
Quando la guardo sorridere non esiste più Grace, non esiste nessuno, esistiamo solo noi due.
Vorrei che lei ridesse più spesso, perchè in questo modo riuscirei a vedere, di volta in volta, parti infinitesimali dell'immenso amore che sono certo riuscirebbe a darmi...un giorno.

Ho deciso di aspettare quel giorno

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