Macchie. Polvere.

Author: Elle ~ Il /

I giorni scorrono, come la pioggia sui vetri delle finestre di casa, a Capital City. Passo il mio tempo fra il lavoro e casa, facendo una capatina saltuaria in palestra e al poligono. Megan c’è poco, ma Selene e Hope mi tengono compagnia mentre passo il tempo alla holotv o a progettare nella mia stanza, a perdita di tempo.
Alla Blue Sun sono tutti impegnati a fare più dell'altro, a scavalcarti. I Corer sono fatti così: pensano sempre di poterti schiacciare. Ma non sanno sporcarsi le mani, sanno solo esibire il loro bel titolo incorniciato.
A volte non capisco quello che devo fare, loro non mi capiscono quando cerco di dire quello che vorrei fare per un progetto.
Sono contenta di poter imparare cose nuove, ma sto iniziando a credere che questo posto non faccia per me.
Tilda non c'è più, non so dove si sia trasferita, dovrei scriverle. Ma a che pro? Non ricorda niente di noi.
L'unico appiglio che mi resta è Ryan. Lui è un Corer, ma è una persona semplice: fa quello che sa fare meglio, usando tutte le capacità che ha imparato con l'esperienza. Adesso ha un secondo lavoro, ci vediamo di meno; ma quando posso cerco di affiancarlo in azienda.
Ho fatto visita agli amici del ranch quando ho potuto, per pochi giorni. Abbracci, sorrisi, torte. Tutto per pochi giorni. E poi? Credo mi abbiano dimenticata. Forse è hanno semplicemente superato il mio allontanamento. Ma era la mia famiglia.
 ____________________________________________

La serenità è quella che mi serviva, per poter portare a termine la scelta che avevo preso.
Non immaginavo che Emile l’avrebbe presa così.. bene..
Una discordanza di vedute che si è conclusa, come sempre, in un abbraccio, quando gli ho spiegato tutto.
Lo faccio per lui, per noi, per il futuro della nostra ditta. Resto ferma nella mia determinazione, per dimostrare a me stessa e agli altri quanto possa valere una che ha sempre e solo avuto le mani sporche dal lavoro. Tutti dovranno sapere che anche le pulci dei pianeti dimenticati da Dio possono fare grandi cose.
So che in ogni caso Emile mi starà accanto, per sostenermi e proteggermi.

Ma da cosa?

Dopo quella volta forse dovrei proteggermi da me stessa. Resto con me, non mi perdo. Non per il momento.
Ma se stessi perdendo il controllo della situazione? Se oltrepassassi il limite?
Polverizzarla. Quel puntino luminoso sul monitor è scomparso in un secondo. E con esso decine di vite. E’ stato come ripulirlo di una macchia.
Ma sono io ad essermi macchiata. Di un atroce crimine.
Può valere tanto la mia determinazione?

Se corrisponde al rendere felice Emile, soddisfatto della sua libera vita.. Allora : varrebbe la pena anche pagare per quella macchia che mi sporcherebbe la fedina e la coscienza per sempre.
Perché se lui è felice lo sono anch'io. Lo so, ogni volta che mi guardo allo specchio. A ricordarmi che esisto per merito suo e che a lui devo tutto ci sarà sempre quella sottile linea alla radice del naso.

Non mi perdo. La mia vita ha un capitano.

Sibyl's Cave

Author: Elle ~ Il / Etichette:



Emisfero sud di Whitmon, al largo della distesa di acqua che ricopre in maggioranza quella parte del pianeta. Il cratere di un vulcano spento, nel corso degli anni, è diventato un semplice atollo dalla bellezza naturale incontaminata e selvaggia, per flora e fauna marine. Un primordiale "tappo" di detriti e roccia ha permesso il mantenimento di un'ampia area cava sottostante, simile ad una grotta sottomarina. 


La zona centrale del cratere, di circa 500 m di diametro e posta ad una decina di metri sotto la superficie del mare, è stata lavorata con delle trivelle, per poter rimuovere la roccia, così da sostituirla con una struttura di porta metallica a scomparsa concentrica e a spirale. Nel momento in cui viene azionata l'apertura, attraverso codice criptato su frequenza cortex (password e riconoscimento vocale), delle pompe aspirano l'acqua presente sopra il tetto/porta, per favorire un'apertura all'asciutto. Allo stesso modo, quando ormai è completata la chiusura del tetto, le stesse pompe lo ricoprono dell’acqua riversata nell’oceano circostante l’atollo.

La caverna sottostante offre, nella sua ampiezza, la possibilità di ospitare una heavy cruiser ed una medium cruiser. Le pareti della grotta sono in roccia naturale, ma rinforzata in sommità da grossi pannelli metallici di supporto. Alla base della stessa (più larga di diametro) è posto spazio a sufficienza per poter muovere dei muletti o dei macchinari utili alla diagnostica e ai lavori da condurre alla/e nave/i; qui è disposto, inoltre, un sistema di elevatori per spostare persone ed oggetti.




Macchinari e mezzi di ordine meccanico sono riposti in situazione di ordine in una seconda apertura piuttosto ampia nella roccia, lungo il perimetro della caverna principale. Altre aperture e grotte secondarie lungo il perimetro sono adibite ad alloggi, cucina, dispensa (ad una capacità per un’autonomia di tre mesi), sala comune e sala di controllo. 


Questa è allestita con tecnologici holodeck, predisposti per il collegamento cortex esterno per azionare il meccanismo di apertura del tetto (possibile anche dall'interno, grazie allo stesso codice criptato) e per quello con i più comuni canali. Dalla sala controllo è possibile cambiare i codici criptati in formato password registrare le impronte vocali degli ammessi all'accesso e all'uso del covo; la sala controllo è anche punto focale del controllo delle telecamere di superficie e sottomarine poste in antri sicuri e non facilmente visibili lungo tutto il perimetro del covo. Ogni utilizzo e modifica agli holoterminali è attivabile dietro scan retinico.

In un'ulteriore grotta è allestito uno spazio ad uso bagno, con un laghetto sotterraneo di acqua calda naturale. Ad un piano sottostante, sotterraneo, inoltre, è ricavato su tutta la superficie il meccanismo di conversione geotermica di acque e gas caldi, per permettere l'alimentazione elettrica dell'intero covo, per renderlo autosufficiente. Il riciclo dell’aria è garantito da bocche e ventole aperte all’esterno del cratere, lungo il perimetro dell’atollo, occultate dalla vegetazione e dalle rocce di superficie.


Un secondo ingresso è posto in superficie, dietro una botola in una sporgenza rocciosa, nascosta tatticamente dalla vegetazione. Anche in questo caso l'ingresso e l'uscita sono consentiti tramite i soliti sistemi di sicurezza.

A tutti gli effetti il covo passa inosservato, essendo lontano dagli arcipelaghi popolati ed avendo il generale aspetto di un comune atollo. Le spesse pareti in roccia naturale rendono, inoltre, insensibili i sensori alla presenza di navi ed apparecchi e consegni meccanici all’interno, oltre che alle onde cortex.

Pugnali. Carezze.

Author: Elle ~ Il /

Le cose si stanno sistemando, credo per il verso giusto. La signora CEO mi ha risposto, vuole valutarmi nella pratica; Grace ha acconsentito perché mi allontanassi dal ranch, per fare le mie esperienze. 
Mi dispiace lasciare Greenfield. Mi mancheranno le torte di Mary ed il suo continuo imprecare in modi gentile, quando le si afflosciano nel forno, a far esperimenti con gli ingredienti. Mi mancheranno i lunghi silenzi di Todd ed i suoi abbracci improvvisi ed esaustivi. Mi mancheranno i fiumi di parole (e soprattutto parolacce) di Sam, quando si ha da fare le consegne da un lato all'altro della città. 
I consigli di Aura, i sorrisi di Grace. La compagnia di Alaska ed i suoi pigiami. Ma soprattutto mi mancherà il calore di Emile
Con chi mi confideró? A chi racconterò delle mie giornate? Chi mi metterà la crema sulle cicatrici? Come dormirò, da sola? Le sue mani, il suo profumo, i suoi occhi, la sua adorabile fossetta. 
Sarà tutto più difficile. Certo, esistono le comunicazioni cortex, potremmo vederci in holochiamata, ma non sarebbe la stessa cosa. Non avrò più con me la sua presenza.
Forse è stato solo un enorme errore prendere questa decisione. Mi ha sempre dimostrato la sua paura al mio allontanamento. Ma mi ha anche spesso ripetuto che devo lasciarmi andare ad assaporare la mia libertà. Mi ha spinta a rischiare, a mettermi alla prova, a migliorarmi. 
Voglio farlo in un posto tanto lontano dalla mia realtà. Ho sempre desiderato andare a lavorare nel Core, forse quest'esperienza mi aiuterà a capire qual è il mio vero posto.
Non avrò nessun appoggio a Capital City, nessun saldo riferimento. Ho Tilda, lei mi coccolerà, ma ha la sua famiglia; ho Ryan, lui mi farà compagnia, ma ha i suoi viaggi. Il dottor Abraham è partito, come aveva detto, mi sarei sentita più al sicuro con lui. Lo conosco, mi fido.
Emile ci sarà, lo so. Ad ogni mio passo, ad ogni mio respiro. Ma la sua mano sarà lontana.
___________________________________________

Ti ho cercato, dovevo montare le gomme nuove alla jeep. Erano pesanti.
Ti ha aiutata Sam?
No, era impegnato. Ho fatto da sola, sono stanca. 
Scusa, avevo da fare.
Non sapeva nessuno dove fossi.
Dovevo.. Parlare con Grace.
Allora avevate tanto da dirvi..
Abbastanza.
...
...
Non era nel suo ufficio, però. 
No.. Eravamo da lei.
Capisco. Affari privati.
...

No. Partire non è un errore. Ci farà del bene la lontananza. Forse non mi mancherà nemmeno tanto.
Devo imparare da sola. Devo imparare che lui ha la sua vita.
Stavo facendo un passo in avanti, ma le mie gambe sono corte, non riesco a raggiungerlo. 
______________________________________________

È giunto il tempo, manca solo una settimana alla mia partenza. Ho provato a contattare Tilda, per iniziare ad occupare uno degli appartamenti del marito. Volevo solo controllare che avessi già tutto quello che mi occorrerà, iniziare ad ambientarmi.
Non ho avuto risposta.
Conosco il loro indirizzo.
Davanti la loro casa un doppio necrologio.
Il cuore mi è stato trafitto da pugnali infiammati. Un dolore intenso, insopportabile.
Ho pianto lacrime di ghiaccio, mi graffiavano il viso. Ho pianto finché non sono stata talmente stanca da addormentarmi, in albergo. Non volevo vedere nessuno, né sentire nessuno. Volevo solo piangere, fino a consumarmi gli occhi.
Quando mi sono risvegliata ho raccattato le mie cose, per tornare su Greenfield.

Volevo non dover piangere ancora. Avevo bisogno di amore.
E quello, a Capital City, non c’è più.
___________________________________________
Emile forse sta soffrendo più di me, da quel che gli leggo in viso. Vorrei solo vederlo felice. Pensavo di riuscire a lasciarlo felice, con gli amici del ranch, con Juno, con Grace.
Stanotte mi ha stretto più forte di sempre, come se avesse paura potessi essere solo fantasma che si sarebbe dissolto da un momento all'altro. Voleva essere sicuro che avessi una mia consistenza.
Ed io volevo essere sicura di riuscire a ricordare il suo profumo ed il calore del suo corpo fino a quando non ci saremmo rivisti.
Lo aspetterò, come lui aveva detto che mi avrebbe aspettata.
Io non sto scappando, sto solo cercando un posto per me. Per noi.
Quando sarà triste. Quando sarà solo. Quando vorrà piangere.
Io sarò lì.
Per rallegrarlo. Per fargli compagnia. Per farlo ridere.
Sarò su un altro pianeta. Ma le mie braccia non stringeranno altri che lui.

Lo aspetterò. Finché il mio posto non sarà di nuovo accanto a lui.

Perchè lei

Author: Elle ~ Il /

Non è veramente una domanda, credo che possa essere interpretata un pò come un'affermazione scontata, blanda...come quei sorrisi che gli sconosciuti si ostinano a rivolgerti per farti capire che va tutto bene, che va come deve andare.Nulla in realtà va come dovrebbe, me ne sono accorto in molti modi...modi che non prevedono un sorriso in risposta stavolta, sono schiaffi in faccia e cazzotti alla base dello stomaco e lo assicuro...fanno male.

Perchè lei.

La consapevolezza del suo posto nella mia vita è ormai una certezza da tempo, Elle è diversa da tutto il resto delle donne che ho conosciuto, definirla strana è una pazzia, sono certo che lei sia l'unica donna normale in tutto il 'Verse.

Lei con i suoi sorrisi stentati

Lei con i suoi abbracci pudici, come se volesse farti capire che ti vuole bene ma al contempo teme che tu possa montarti la testa

Lei con le sue poche certezze ed i suoi mille dubbi

Lei con le sue paranoie sulla vita, sulle donne che mi girano attorno, sul suo e sul nostro futuro

Lei una sorella...perchè riesco a sfiorarla, a toccarla solo con i più dolci pensieri

Lei l'unico, grande, immenso amore della mia vita.

E sono riuscito finalmente a dare una risposta a quella domanda oppure ho dato una semplice conferma all'affermazione più importante: Perchè lei...è lei.

Perchè basta un suo sorriso a farmi stare bene

Perchè un suo abbraccio riesce a scaldare un cuore rimasto per troppo tempo freddo, e non importa quanto pudico sia, so che le ha richiesto un sacrificio enorme

Perchè le sue incertezze, i suoi dubbi sono il mio motivo di vita, sono nato affinchè lei possa essere sicura

Perchè le sue paranoie riescono a farmi sorridere, e mi spingono a dimostrarle il contrario

Perchè è l'unica donna verso cui i miei istinti sessuali siano...stranamente sedati (e per questo dovrei odiarla immagino)

Perchè se la penso sono affetto da una strana forma di tachicardia.

Non è stata la sera della Fiera del Toro a convincermi di tutto questo, credo che fosse deciso fin dall'inizio, da quando Grace è riuscita in così poco tempo a strapparmi il cuore dal petto e gettarlo nel fango, da quando l'ha calpestato.

L'unica a chinarsi, a sporcarsi le ginocchia e le mani di fango, a raccogliere quel cuore calpestato e curarlo è stata lei, e allora chi se ne frega dei suoi tanti difetti, che importanza ha se mi dimostra il suo affetto con pochi gesti, cosa significa il sesso...nulla di tutto questo vale quanto valga un suo sorriso  e la certezza che starà al mio fianco per sempre.

E' stato bello camminare accanto a lei e tenerla stretta, riuscire a parlarle come non facevo da tempo, lei ha preso per la prima volta argomenti che non pensavo potesse mai trattare, immagino che l'unico uomo con cui abbia fatto l'amore sia stato suo marito, ha ribadito l'importanza che da al matrimonio...prima del rapporto fisico, in quell'istante una piccola parte di me avrebbe voluto nascondersi.

Quante donne ci sono...e quante ce ne sono state nella mia vita?

Un'infinità, forse troppe, e con molte di loro ho fatto sesso nel più assurdo, rocambolesco e sporco dei modi, a fronte di tutto ciò potrei dare torto alle sue paranoie sul mio conto?Stavolta tuttavia qualcosa dev'essere cambiato, spero di averle fatto capire che questo Emile non è quello di troppi anni prima, non è lo stesso che uccideva impunemente, non è quello che rapiva la gente, non è lo stesso uomo che è entrato in un carcere per rimanervi troppo tempo.

Non so cosa succederà adesso, nessuno potrebbe dirlo veramente.E le donne che fanno parte della mia vita sono poche, ma tra tutte queste lei...Elle, lei è l'unica su cui posso scommettere, l'unica che ci sarà...sicuramente...al mio fianco per sempre.

A Megan l'amore di un alleato, il mio sostegno, l'affetto che riesco a dimostrarle e tutta l'amicizia che posso...

Per la dolcezza di Grace, il senso di protezione che ho verso di lei e l'immancabile senso di colpa per ciò che poteva essere e non è stato, per il debito che ho nei suoi confronti...

Per la bellezza, l'istinto e la sincerità di una donna come Fatiha, ci saranno i sogni realizzati e quelli che ancora dovranno compiersi...i miei sguardi, i suoi e un'innegabile attrazione......ma tra promesse future o fantasie...io scelgo di fermarmi.Non so per quanto tempo rimarrò in questo stato, non mi interessa

Mi fermo accanto a Gabrielle, la prenderò per mano e la porterò con me fuori dal suo buio, alla luce del sole, sono nato per prendermi cura di lei...
Non c'è per me affermazione più vera.


Sognare. Abbracciare.

Author: Elle ~ Il /

Ero seduta sul bordo della vasca della pensione alla quale pernottiamo di solito Emile ed io, quando ci fermiamo su Horyzon. Una giornata faticosa: non ho seguito nessun corso, questa volta, mi sono solo girata mezza Capitale per seguire Tilda. Voleva farmi vedere gli appartamenti di suo marito, per sistemarmi al mio prossimo trasferimento. 
Ma quello che stavo vedendo sulla mia schiena, allo specchio, era una figura del tutto inadatta a quella porzione di Verse. 
Mi hanno detto che non posso e non devo dimenticare il mio passato, ma vivermi per quella che sono diventata. Eppure come fai a non desiderare di veder scomparire quei segni come per magia?
Un brivido lungo la spina dorsale. Un fremito.
Sento le sue mani ruvide ma delicate percorrere il profilo delle cicatrici in rilievo. 
Sento il dolore, al contatto di quella punizione.
Sento il calore dei suoi baci, a ricordarmi quanto sono bella.
Volti che si susseguono, si scavalcano, scompaiono. 
Sento gli insulti ringhiati. Sento le risate bisbigliate.


Elle? Elle? Sei con me, Elle?

Sento il mio nome, ovattato, ma penetrarmi sempre più nel limbo dei sensi. No, non è il mio nome. È lui.
Era davanti a me, sopra di me. Il mio volto in una feroce presa delle sue mani. Ed improvvisamente stretta a lui.


Mi hai fatto cagare addosso!

Per quanto tempo sono scivolata sott'acqua, dentro la vasca? Ci avevo rivisto i giochi che facevo con Step, su Whitmon. C'erano pesci e coralli, ma devo aver solo sognato. Ho chiuso gli occhi per troppo tempo, per la stanchezza.
Prima che azzardassi a colpirlo in volto mi sono assicurata che non avesse visto niente. Ma un ampio telo nascondeva il mio corpo. Ed in bagno ve n'era un secondo, fradicio. 
Ho tirato un sospiro di sollievo, ho sorriso.

Una volta asciutta l'ho trovato ancora seduto sul letto. Mi fissava, agitando una gamba. È scattato in piedi, per lasciarmi spazio.



Allora?
Allora andiamo a dormire. 
Elle.. Dobbiamo parlare.. Tu.. Sono morto per un minuto!
Scusami.

Gli ho preso la mano, per farlo sedere accanto a me. Gli ho solo sorriso, prima di donargli un bacio sulla guancia. E l'ho stretto, a lungo.

Perché ancora una volta mi ha salvata, dall'annegamento nel passato. Perché lui è sempre con me, a garantirmi la vita. Perché semplicemente gli voglio bene. 
Mi sono stesa, da sola. Mi sono raccolta nei pensieri, mentre lo aspettavo.
Ho realizzato che Emile dev'esser stato un dono di Dio, lo stesso che mi ha abbandonata anni fa. Ho smesso di credere in Lui, perché era un'entità astratta, tanto distante dalla mia realtà. Ma adesso mi ha ricordato che non è poi così lontano, non si è dimenticato di me. Mi ha mandato un angelo custode a ricordarmelo. 
Se qualcuno si prende cura di te, giorno dopo giorno, senza pretendere nulla in cambio, in attesa solo di vederti felice.. Dev'essere necessariamente mosso da una profonda forma d'amore.
Dio sapeva che avevamo bisogno l'uno dell'altra. Abbiamo una seconda possibilità, assieme. Ed io non abbandonerò mai la sua mano.


Dormi?
Sì..

Un sorriso, sincronizzato. La luce della gioia nei suoi occhi. Gli ho preso la mano, come ogni notte. Mi sono presa il suo bacio sulla fronte. Dice che serve per proteggermi dagli incubi. Ma non li faccio più da mesi.

Prima che potesse girarsi a spegnere la luce, mi sono allungata a farlo io. E poi l'ho abbracciato, perché potesse entrare nella mia notte, nei miei sogni.
No, forse perché non volevo farmi sfuggire il mio sogno, che è qualcosa di materiale. Ha un cuore che batte veloce, il petto che si solleva, il calore nelle braccia che mi stringono.


Ti voglio bene, Elle.

Ha quella voce. L'ho stretto più forte.

Powered by Blogger.