Macchie. Polvere.

Author: Elle ~ Il /

I giorni scorrono, come la pioggia sui vetri delle finestre di casa, a Capital City. Passo il mio tempo fra il lavoro e casa, facendo una capatina saltuaria in palestra e al poligono. Megan c’è poco, ma Selene e Hope mi tengono compagnia mentre passo il tempo alla holotv o a progettare nella mia stanza, a perdita di tempo.
Alla Blue Sun sono tutti impegnati a fare più dell'altro, a scavalcarti. I Corer sono fatti così: pensano sempre di poterti schiacciare. Ma non sanno sporcarsi le mani, sanno solo esibire il loro bel titolo incorniciato.
A volte non capisco quello che devo fare, loro non mi capiscono quando cerco di dire quello che vorrei fare per un progetto.
Sono contenta di poter imparare cose nuove, ma sto iniziando a credere che questo posto non faccia per me.
Tilda non c'è più, non so dove si sia trasferita, dovrei scriverle. Ma a che pro? Non ricorda niente di noi.
L'unico appiglio che mi resta è Ryan. Lui è un Corer, ma è una persona semplice: fa quello che sa fare meglio, usando tutte le capacità che ha imparato con l'esperienza. Adesso ha un secondo lavoro, ci vediamo di meno; ma quando posso cerco di affiancarlo in azienda.
Ho fatto visita agli amici del ranch quando ho potuto, per pochi giorni. Abbracci, sorrisi, torte. Tutto per pochi giorni. E poi? Credo mi abbiano dimenticata. Forse è hanno semplicemente superato il mio allontanamento. Ma era la mia famiglia.
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La serenità è quella che mi serviva, per poter portare a termine la scelta che avevo preso.
Non immaginavo che Emile l’avrebbe presa così.. bene..
Una discordanza di vedute che si è conclusa, come sempre, in un abbraccio, quando gli ho spiegato tutto.
Lo faccio per lui, per noi, per il futuro della nostra ditta. Resto ferma nella mia determinazione, per dimostrare a me stessa e agli altri quanto possa valere una che ha sempre e solo avuto le mani sporche dal lavoro. Tutti dovranno sapere che anche le pulci dei pianeti dimenticati da Dio possono fare grandi cose.
So che in ogni caso Emile mi starà accanto, per sostenermi e proteggermi.

Ma da cosa?

Dopo quella volta forse dovrei proteggermi da me stessa. Resto con me, non mi perdo. Non per il momento.
Ma se stessi perdendo il controllo della situazione? Se oltrepassassi il limite?
Polverizzarla. Quel puntino luminoso sul monitor è scomparso in un secondo. E con esso decine di vite. E’ stato come ripulirlo di una macchia.
Ma sono io ad essermi macchiata. Di un atroce crimine.
Può valere tanto la mia determinazione?

Se corrisponde al rendere felice Emile, soddisfatto della sua libera vita.. Allora : varrebbe la pena anche pagare per quella macchia che mi sporcherebbe la fedina e la coscienza per sempre.
Perché se lui è felice lo sono anch'io. Lo so, ogni volta che mi guardo allo specchio. A ricordarmi che esisto per merito suo e che a lui devo tutto ci sarà sempre quella sottile linea alla radice del naso.

Non mi perdo. La mia vita ha un capitano.

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